Il PLR presenta il concetto liberale per una nuova versione della legge sul CO2

Tre pilastri in favore degli obiettivi climatici

Dopo il rifiuto della revisione totale della legge sul CO2 nell'estate del 2021, la consultazione sulla nuova versione della legge sarà aperta ancora nel corso di quest'anno. Il PLR prende molto sul serio la propria responsabilità per quanto concerne la politica climatica e presenta ora il suo concetto liberale basato su 3 pilastri per una nuova versione della legge sul CO2. L'obiettivo è quello di dimezzare le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030, rispetto ai valori del 1990. Il nuovo concetto contribuisce a rispettare gli impegni della Svizzera nell'ambito dell'accordo sul clima di Parigi. Il focus è incentrato sui settori degli edifici, della mobilità e dell'industria. Il concetto mira a promuovere i giusti incentivi e impedisce invece l’introduzione di nuovi divieti e un approccio paternalistico.

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La Svizzera deve rispettare i suoi impegni di politica climatica e ambientale per dare il suo contributo alla lotta contro il cambiamento climatico. Il PLR sostiene l'accordo sul clima di Parigi, ma sono necessarie misure per raggiungere gli obiettivi prefissati. Queste misure devono essere efficaci e sostenibili - ecologicamente, economicamente e socialmente. Tuttavia, dopo il rifiuto della nuova legge sul CO2 nel giugno 2021, non è chiaro come le misure esistenti saranno applicate da qui al 2030. È quindi necessario che una nuova legge sul CO2 sia presentata al più presto. Come ha annunciato il Consiglio federale, il processo di consultazione sarà aperto ancora entro la fine di quest'anno. La nuova versione della legge sul CO2 dovrà entrare in vigore il più presto possibile in modo che l'obiettivo di riduzione del 50% delle emissioni entro il 2030 possa ancora essere raggiunto. In generale, il carico amministrativo relativo a queste misure dovrà essere ridotto al minimo sfruttando i vantaggi della digitalizzazione. Il PLR prende molto sul serio la propria responsabilità nella politica climatica e presenta oggi il suo concetto liberale basato su 3 pilastri quale risposta alla prossima consultazione.

I tre pilastri: edifici, mobilità e industria

Il primo pilastro riguarda gli edifici. Inizialmente, la tassa sul CO2 per i combustibili dovrà rimanere invariata (massimo 120.-/ per tonnellata di CO2) e due terzi delle entrate dovranno continuare ad essere ridistribuite alla popolazione e alle imprese. A medio termine, invece, la tassa dovrà essere sostituita da un Programma Edifici 2.0, finanziato interamente dal settore privato attraverso gli attivi dei fondi pensione, del settore finanziario, ecc. Oltre a queste misure, dovranno essere estesi gli incentivi fiscali per la ristrutturazione degli edifici. Se queste misure non dovessero sortire l’effetto programmato, sarà necessario applicare valori limite nazionali a medio termine.

Per il secondo pilastro, la mobilità, è necessario che il sistema di compensazione già ben funzionante per gli importatori di carburante sia mantenuto e ottimizzato. Tuttavia, i progetti di compensazione dovrebbero avvantaggiare maggiormente la mobilità, ad esempio a favore di stazioni di ricarica o reti di stazioni di rifornimento per veicoli elettrici e a idrogeno o per la produzione di carburanti sintetici. Nell'aviazione, dovrà essere introdotta una quota di miscelazione per il kerosene sostenibile, e questo in linea con gli obiettivi dell'UE. Per favorire gli incentivi alla produzione neutrale dal punto di vista tecnologico di combustibili sintetici, saranno necessari - oltre al sistema di compensazione – anche aggiustamenti delle attuali basi legali (per esempio l'ammissibilità per gli obiettivi delle flotte).

Il terzo pilastro del nostro concetto riguarda l'industria. È necessario estendere il sistema di convenzioni sugli obiettivi a tutte le aziende, in modo che il maggior numero possibile di aziende possa beneficiare di questo sistema già oggi ben funzionante. Inoltre, il sistema di scambio di emissioni tra la Svizzera e l'UE dovrà essere ampliato, rendendo più facile la partecipazione volontaria dei piccoli impianti a basse emissioni di gas serra ed estendendolo ad altri settori.

L'obiettivo del concetto dei 3 pilastri del PLR è di far sì che la nuova versione della legge sul CO2 sia in grado di ottenere il sostegno della maggioranza della popolazione e di promuovere quindi durevolmente la forza della Svizzera nei campi della formazione, ricerca e innovazione a favore della politica climatica. Tra le altre cose, si dovrà prestare particolare attenzione a garantire che il principio di neutralità tecnologica sia rispettato e che si tenga conto dell'impatto diversificato sulle diverse regioni del Paese. I tre pilastri servono a definire le misure in modo più specifico a favore dei rispettivi settori e a prevenire nuove sovvenzioni incrociate.

Ora la palla passa nel campo della sinistra. Perché qualsiasi tentativo di presentare una nuova versione della legge basata principalmente su divieti e paternalismo, sarebbe destinato a fallire, come ha dimostrato il referendum del 13 giugno 2021.

PLR.I Liberali Radicali. Avanti insieme.

Jacques Bourgeois
Arnaud Bonvin