Per vincere le campagne elettorali, la sinistra può fare leva su argomenti populisti e su una capacità senza pari di mobilitare il proprio elettorato, in particolare attraverso strumenti digitali.
Il PLR ha tratto insegnamento da questa situazione. È stato il primo partito di destra a investire in modo consistente nella propria capacità di fare campagna elettorale negli ultimi due anni. «Ne è valsa la pena», afferma Adrian Michel, segretario generale aggiunto del PLR. Il partito liberale radicale dispone oggi dell'infrastruttura di campagna elettorale più moderna tra i partiti di centro e di destra. «Grazie alle nostre petizioni, in pochi giorni riusciamo a mobilitare decine di migliaia di persone in tutto il Paese. Inoltre, la nostra piattaforma di mobilitazione partecipativa ha permesso a migliaia di cittadini di rispondere direttamente alla consultazione per esprimere la loro opposizione al progetto del Consiglio federale di tassare i fondi di previdenza vecchiaia».
Benvenuto, Michael Schoy
Il PLR svizzero continua quindi a rafforzare la propria squadra di campagna elettorale: a partire da marzo 2026, Michael Schoy entrerà a far parte del Segretariato generale. Esperto di comunicatore, Schoy ha già lavorato per il PLR dal 2017 al 2021. In qualità di vicedirettore della comunicazione presso Interpharma, ha acquisito una nuova esperienza dirigenziale ed è lieto di tornare al PLR, dove assumerà la direzione delle campagne per la Svizzera tedesca. «Conosco il partito, le sue strutture e il suo stile, e sono lieto di mettere nuovamente la mia esperienza, la mia creatività e il mio entusiasmo al servizio della politica liberale radicale».
Social media più importanti che mai
Infine, forte della constatazione che molti giovani si informano quasi esclusivamente attraverso i social media, il PLR è lieto di proseguire la sua proficua collaborazione con Elisa Strebel. I suoi video contro l'iniziativa della Gioventù socialista hanno già raggiunto più di un milione di persone.
L'obiettivo del partito per le future campagne è chiaro: ogni cittadino e cittadina svizzero avrà sentito o visto i nostri messaggi almeno una volta prima della data della votazione.