I partiti restano aggrappati ai prelievi delle tasse per i mandati giudiziari

Il PLR si rammarica per il rifiuto dell’iniziativa parlamentare Walti

Il Consiglio Nazionale ha deciso di mantenere invariato il sistema di tasse versate dai giudici federali ai partiti per i mandati che ricoprono. Questa decisione rappresenta un segnale sbagliato, che si scontra con le attuali richieste di trasparenza a tutti i livelli.

Il Consiglio nazionale ha respinto oggi l'iniziativa parlamentare che chiedeva il divieto di prelevare le tasse di mandato per i giudici federali. Per il Consigliere nazionale Beat Walti, che ha presentato l'iniziativa, la decisione del Consiglio nazionale è deludente:

"Il Parlamento aveva in mano la possibilità di rafforzare la credibilità dei giudici federali.
Ma gli stessi che chiedono trasparenza ad ogni occasione, in questo caso hanno respinto una proposta di regolamentazione chiara".

Nel sistema attuale, infatti, i partiti richiedono le cosiddette tasse di mandato – che hanno importi diversi - ai loro giudici eletti nelle corti federali. Questi prelievi "volontari" possono dare l'impressione che la nomina o la rielezione dipendano dai versamenti stessi. Il divieto di richiedere queste tasse di mandato avrebbe rafforzato notevolmente la credibilità della rappresentanza proporzionale dei partiti e preservato il principio della divisione dei poteri.

Nonostante il rifiuto dell'iniziativa parlamentare, il PLR continuerà a lavorare affinché l'indipendenza della giustizia non sia messa in discussione.

 

 

PLR.I Liberali Radicali. Avanti insieme.

Beat Walti
Arnaud Bonvin