Il vaccino per fermare la quarta ondata

Il PLR chiede di interrompere la gratuità di alcuni test

I vaccini contro il Covid-19 sono disponibili ormai da diversi mesi e si sono dimostrati efficaci. Con l'eccezione di alcuni gruppi specifici (ad esempio i bambini piccoli), ora tutti possono essere vaccinati. Nonostante questo, il ritmo delle immunizzazioni sta rallentando e molti preferiscono utilizzare i test antigenici rapidi "gratuiti" piuttosto che il vaccino, a volte anche ripetutamente. Di fronte a questa realtà, il PLR chiede che le persone non vaccinate e asintomatiche, ma che potrebbero essere vaccinate, si assumano le responsabilità che derivano dalla loro scelta, pagando di tasca propria i test rapidi. Questo eviterà nuove chiusure generalizzate. È anche responsabilità delle aziende richiedere che i dipendenti in contatto con categorie a rischio siano vaccinati.

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Lo scorso dicembre, i primi cantoni hanno iniziato le loro campagne di vaccinazione. Ad oggi, il 45% della popolazione svizzera è stato completamente vaccinato, un dato ancora lontano dall'obiettivo del 70% fissato nel nostro piano d'azione. Tuttavia, mentre una nuova ondata sta avanzando in molti paesi, in Svizzera il ritmo delle immunizzazioni sta rallentando. È quindi necessario adottare fin da subito nuove misure ed essere pronti a adottarne altre, se la situazione sanitaria dovesse peggiorare. Queste misure devono però essere mirate, per evitare ulteriori chiusure, con gravi conseguenze socio-economiche e psicologiche. Il PLR chiede quindi quanto segue:

  • La fine della gratuità dei test rapidi antigenici per le persone che potrebbero essere vaccinate, ma che non lo hanno ancora fatto o che sono asintomatiche. Nel caso in cui queste persone manifestassero sintomi, rimane chiaro che dovranno continuare a poter farsi testare rapidamente e gratuitamente.
  • Le aziende attive nel settore della sanità e/o che sono in contatto con categorie di persone a rischio devono essere incitate dalle autorità federali e cantonali ad assumersi le proprie responsabilità e a far sì che il loro personale (in particolare quello che entra in contatto con categorie di persone a rischio) sia vaccinato. Un obbligo di vaccinazione per l’insieme del personale medico e sanitario non è auspicabile e non c’è bisogno di un’ordinanza federale a questo proposito.
  • In questo momento, nessuna nuova restrizione deve essere applicata. Beninteso, nel caso in cui gli ospedali si avvicinassero alla saturazione, restrizioni più incisive si renderanno necessarie.
  • Se l'aumento dei casi non potesse essere fermato, qualsiasi nuova misura restrittiva dovrà essere attuata in modo proporzionato. Questo significa che queste restrizioni dovrebbero rivolgersi principalmente a persone senza un certificato COVID. L'obiettivo è quello di permettere una vita normale al maggior numero possibile di persone ed evitare il sovraffollamento degli ospedali. Restrizioni di libertà che coinvolgono tutta la popolazione - cioè anche contro coloro che sono guariti e vaccinati - difficilmente sarebbero giustificabili.
  • La campagna di vaccinazione deve essere intensificata. In particolare, le autorità devono facilitare quanto più possibile la vaccinazione dei cittadini, ad esempio con centri di vaccinazione mobili, procedure di registrazioni semplici, eccetera.

Ricordiamo che il vaccino rappresenta il solo strumento per combattere veramente il virus proteggendo così delle vite e le attività economiche del nostro paese. D’altra parte è respnsabilità di ognuno assumere le conseguenze delle proprie scelte, perché non c’è libertà senza responsabilità.

PLR.I Liberali Radicali. Avanti insieme.

Petra Gössi
Andrea Caroni
Arnaud Bonvin