Soddisfazione del PLR di Bellinzona per le prospettive di lavoro nelle future Officine FFS

Il PLR di Bellinzona ha preso conoscenza con soddisfazione delle rassicurazioni date dalle Ferrovie federali svizzere al Consiglio di Stato con riguardo alle future prospettive di lavoro presso il nuovo stabilimento industriale, attualmente in progettazione.

Rassicurazioni delle FFS che hanno fatto seguito a un lavoro congiunto tra Cantone e Città di Bellinzona nell’ambito delle positive relazioni instaurate fra i tre partner con la sottoscrizione della lettera d’intenti, prima, e dell’accordo, poi, che prevede la realizzazione di un nuovo impianto di manutenzione a Castione e la pianificazione con contenuti misti, di cui oltre la metà pubblici, sul sedime attuale in pieno centro a Bellinzona.

Malgrado le cassandre non estranee alla campagna elettorale da parte di partiti e movimenti che sembrano tifare sistematicamente contro la buona riuscita di questo e altri progetti fondamentali per il futuro della Città, la notizia secondo cui i posti di lavoro previsti saranno molti di più (“almeno 300”) rispetto a quelli indicati nell’accordo citato sopra, con profili di qualità come elettrotecnici e polimeccanici e pure ingegneri di livello universitario, non può che far piacere e permette di guardare con fiducia alla realizzazione di un nuovo stabilimento nella regione che si profili nella manutenzione dei moderni treni passeggeri. Ciò che peraltro già ci si accinge a trattare nell’attuale officina, proprio in vista di acquisire nuove commesse e riqualificare il personale che sarà trasferito nella nuova ubicazione.

Il PLR è convinto che con il progetto complessivo di costruzione di un nuovo stabilimento industriale a Castione e di un nuovo quartiere a Bellinzona, comprendente pure la sede ticinese del Parco svizzero dell’innovazione oltre a contenuti formativi e amministrativi, e quindi con la creazione di ulteriori posti di lavoro qualificati, il nuovo Comune e l’intera regione potranno trovare una di quelle occasioni di rilancio che la lunga coda dell’attuale pandemia imporrà di ricercare per il nostro tessuto economico.

Marco Nobile