L’arti e mestieri nel nuovo quartiere Officine a Bellinzona

Mozione in Gran Consiglio del 19 febbraio 2021

A Bellinzona le riflessioni sui futuri contenuti del comparto Officine sono in corso da tempo. Più di recente è arrivata la proposta di Matteo Mozzini, vicedirettore del Centro professionale tecnico (CPT) comprendente la Scuola d’arti e mestieri (SAM), la Scuola professionale artigianale e industriale (SPAI) e la Scuola specializzata superiore di tecnica (SSST), di spostare nel nuovo quartiere Officine l’istituto attualmente situato nel comparto di via Tatti.

Nel nuovo quartiere Officine è prevista la sede ticinese dello Swiss Innovation Park e del Tecnopolo Ticino, un luogo privilegiato in cui far collaborare tra loro aziende, ricerca privata e pubblica e formazione. Non sorprende quindi che la SUPSI abbia da tempo manifestato il proprio interesse per il progetto, vista la sua specificità formativa e di ricerca in ambito tecnologico, e considerata pure la carenza di spazi nel nuovo Campus di Viganello che impone la ricerca di nuovi luoghi in cui sviluppare la propria attività.

Una simile prospettiva offre l’opportunità di creare, accanto al parco dell’innovazione, un autentico polo formativo in ambito tecnologico, integrando nel progetto anche un caposaldo storico della formazione tecnica del nostro Cantone: la Scuola d’arti e mestieri di Bellinzona, il cui percorso formativo potrebbe essere così ulteriormente valorizzato. La vocazione di questa scuola è quella di fornire un’estesa e approfondita formazione tecnica, scientifica e umanistica ai propri studenti, garantendo al Dipartimento delle tecnologie innovative della SUPSI e alla stessa SSST, con i quali condivide i settori d’attività della meccanica, dell’elettronica e della produzione industriale, un bacino privilegiato cui attingere gli ingegneri del futuro

Non occorre una particolare conoscenza o analisi dell’ambito formativo per comprendere gli innumerevoli vantaggi che scaturirebbero da una convergenza dei due istituti scolastici così profondamente legati e interdipendenti tra loro. Un avvicinamento fisico di queste due eccellenze formative permetterebbe una collaborazione più stretta ed efficace nell’ambito delle aree disciplinari di comune interesse, condividendo e sfruttando al meglio le risorse umane, logistiche e finanziarie a disposizione.

Così facendo gli studenti dell’arti e mestieri e della SUPSI potrebbero collaborare su progetti innovativi, realizzando nei laboratori della formazione di base ciò che viene immaginato e sviluppato nella formazione superiore o nelle aziende presenti sullo stesso sedime. Il transfer di conoscenze, così come l’aggiornamento tecnologico, sarebbero assicurati dalla condivisione del capitale umano, ovvero da quei tecnici e ingegneri che a seconda delle necessità vestirebbero i panni di ricercatore, docente di teoria o insegnante di attività pratica.

 

Interpellato sul tema, il direttore della SUPSI Franco Gervasoni ha anzitutto confermato la necessità di ulteriori spazi, ritenuto che il nuovo Campus è già tutto occupato tanto da aver dovuto prendere in affitto altri quattro piani in un vicino stabile. Ha pure dichiarato che è da salutare positivamente ogni collaborazione fra le scuole professionali e la SUPSI in tutti gli ambiti, precisando che questa deve avvenire indipendentemente dalla prossimità logistica, nell’interesse degli studenti e di tutto il sistema formativo: “la vicinanza logistica favorisce indubbiamente la collaborazione, perciò ben vengano proposte in tal senso. Tuttavia la collaborazione c’è e si rafforza se lo si vuole veramente”.

Riguardo il quartiere Officine Gervasoni ha confermato che la SUPSI ha trasmesso le proprie valutazioni al Cantone, aggiungendo che “vediamo la possibilità di sviluppare a Bellinzona alcune nostre attività, prospettando una sinergia con gli ambiti di attività del Parco svizzero dell’innovazione a noi più vicini, quello della ricerca in primis. Si potrebbero integrare i laboratori gestiti da nostri istituti e i centri di competenza interessati a insediarsi”.

 

Ma i vantaggi della proposta andrebbero oltre la logica puramente formativa, perché lo spostamento dell’arti e mestieri nel nuovo quartiere delle Officine libererebbe degli spazi molto interessanti per i servizi del cantone. In effetti, l’attuale sede della Scuola si trova inserita nel comparto Tatti che il semi-svincolo autostradale trasformerà nella Porta di Bellinzona.

Si potrebbero così creare due comparti ben definiti: quello Tatti, votato all’amministrazione cantonale e ai servizi di importanza regionale, razionalmente ubicato alle porte della capitale per essere facilmente e rapidamente raggiungibile dalla cittadinanza; quello Officine, incentrato sull’innovazione e la tecnologia, la cui valenza sovra-cantonale lo situa logicamente a ridosso della stazione ferroviaria, ottimamente collegata al resto della Svizzera. Inoltre, in questo modo si manterrebbe ancor di più la destinazione del comparto legata alla tecnica e all'innovazione, presente sin da quando le Ferrovie federali insediarono in quell’area le Officine.

Le autorità cantonali e comunali si sono sin qui dimostrate abili e lungimiranti nel portare a Bellinzona una sede del Parco dell’innovazione e saranno altrettanto capaci e avvedute nel garantire gli spazi necessari al suo sviluppo futuro e definire le attività pertinenti da affiancargli. In questo senso, e a ben guardare, occorre puntare su innovazione e tecnologia trasferendo nel quartiere Officine la scuola professionale attiva in questo ambito, piuttosto di inserirvi stabili amministrativi (siano cantonali o comunali) che potrebbero invece trovare spazio proprio nel sedime oggi occupato dal CPT, all’interno di un comparto a chiara vocazione amministrativa.

Alla luce di queste considerazioni, con la presente mozione si chiede al Consiglio di Stato di programmare il raggruppamento di attività formative a carattere tecnologico attorno allo Swiss Innovation Park e al Tecnopolo Ticino, pianificando nel nuovo Quartiere Officine:

  • il trasferimento del Centro professionale tecnico di Bellinzona,
  • l’espansione del Dipartimento delle tecnologie innovative della SUPSI.

 

Fabio Käppeli e cofirmatari

Fabio Käppeli